Quando viene a mancare il re alla tribù dei Mazzuoli, una monarchia elettiva, due fratelli nani si trovano in conflitto. Rump, un nano di natura tirannica ha una pretesa al trono per maggior età. Anders, il suo fratello, è amato dal popolo e un grande proponente del sindacato dei minatori. Con l'arrivo del mago Kaeghen, di dubbiosa moralità, la trama si infittisce con sotterfugi per rovinare la reputazione di Anders e convincere il popolo che le politiche di Rump sono necessarie per la sicurezza del regno.

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Questa storia racconta in modo allegorico e divertente i fallimenti della politica e la vita sotto un governo dispotico. Mette a confronto due figure di potere profondamente diverse: un leader dispotico e un populista carismatico. Il primo governa con pugno di ferro, imponendo l’ordine attraverso la paura, la censura e la repressione. Il secondo conquista il cuore del popolo promettendo riscatto, parlando il loro linguaggio e trasformando il consenso in culto della personalità.

Attraverso l’alternarsi di regimi, proteste e propaganda, la pièce interroga lo spettatore: il potere assoluto nasce solo dall’alto, o può essere alimentato anche dal basso? Qual è la differenza tra un tiranno temuto e uno amato? E quando il popolo smette di pensare in nome della fedeltà, chi è davvero al comando?

Il Nano Rosso è un dramma politico e psicologico che svela le dinamiche sottili della manipolazione, il fascino del potere e il prezzo che si paga quando si sacrifica la libertà in nome della sicurezza.